All’interno del comune di Vernio, in provincia di Prato, si possono ammirare le chiese dei Santi Ippolito e Cassiano, la chiesa di San Leonardo in San Quirico, sede del municipio, e la Badia di Santa Maria nella frazione di Montepiano.
Il comune di Vernio deve la sua nascita alle campagne che i Romani hanno condotto contro le popolazioni celtiche della Gallia Cisalpina. I primi abitanti della città, che ospita oggi circa 5500 abitanti, sono stati i legionari impiegati nelle battaglie contro i Galli. Il suo attuale toponimo deriva infatti dal latino “hibernia” (inverno) e sta ad indicare la sua originale funzione di accampamento invernale per le truppe romane dirette verso la Pianura Padana. Dopo la caduta dell’Impero si sono stabiliti nell’area i Longobardi, la cui economia legata alla pastorizia ed alla silvicoltura ben si adatta alle caratteristiche della valle del Bisenzio.
I primi feudatari locali sono stati i Cadolingi, di stirpe longobarda, cui sono succeduti gli Alberti nel XII secolo. Sono questi ultimi i fautori della fitta rete di fortificazioni bisentine volte a sorvegliare l’Appennino pratese. Ai margini delle loro proprietà si fa però largo il nascente e florido comune di Prato, che si insedia fino a Vaiano. Il vero volano dell’economia locale sono le pievi ed i monasteri che vi sorgono, avviando la coltivazioni di molte terre ed attività volte allo sfruttamento delle acque del Bisenzio, come mulini, opifici e fonderie.
Gli Alberti, in decadenza, si privano di Vernio nel 1332, vendendolo ai Bardi, una famiglia di ricchi banchieri e commercianti provenienti da Firenze, che trasformeranno la zona dell’odierno comune in un centro commerciale specializzato soprattutto nel trasporto fluviale di legname, in direzione Prato. Capoluogo dei nuovi conti di Vernio, e loro residenza a partire dal Seicento, è San Quirico, mentre il borgo di Vernio rimane più isolato e legato alle antiche attività. La dimora dei Bardi è divenuta poi l’attuale Palazzo Municipale.
I conti Bardi dominano incontrastati su Vernio riuscendo a porsi addirittura al di fuori della giurisdizione del Granducato di Toscana. A porre fine alla storia ultracentenaria di questa piccola enclave arriva la nascita della Repubblica Cisalpina, voluta da Napoleone nel 1797. La deposizione dei conti avviene nel quadro della politica rivoluzionaria dell’imperatore francese, che mira all’abolizione del feudalesimo. Nel 1811 Vernio viene poi trasferito nel Dipartimento dell’Arno, posto direttamente sotto il controllo della corona francese. Il Granducato riesce ad appropriarsene nel 1815, assegnato loro dal Congresso di Vienna dopo la caduta di Napoleone.