Di aspetto moderno, Viareggio è ormai da molto tempo un rinomato centro turistico, con spiagge e strutture di ricezione di lunga tradizione, tanto da meritare l’appellativo di Perla del Tirreno.
La città deve probabilmente il suo nome alla presenza in quel luogo di un castello, detto “Castrum de via regia”, eretto in onore di Federico Barbarossa nel 1172 d.C. dalle città di Lucca e Genova, nemiche di Pisa, a difesa del litorale e della zona limitrofa.
Dopo che, nel 1441 d.C., i Lucchesi persero il forte e lo sboccho sul mare di Motrone, l’importanza strategica di Viareggio crebbe enormemente, soprattutto grazie al piccolo Canale Burlamacca. Lo testimoniano le opere di bonifica delle paludi e il conseguente miglioramento delle condizioni di vita della popolazione, che si andava espandendo anche grazie alla scelta di Lucca di mettere gratuitamente a disposizione terreni per chi avesse edificato la propria dimora a Viareggio.
Da questo momento e per molti anni la storia della città si delineò attorno alla lotta dell’uomo per controllare la natura; in particolare, il mare subiva il sopravanzare della terra, tanto che nel 1534 gli abitanti furono costretti a costruire una nuova torre a difesa del porto, Torre Matilde, e la diffusione della malaria era sempre più preoccupante.
Nel 1617 Viareggio divenne vicariato per i centri sorti nell’entroterra, e Lucca ne sancì la denominazione di Comunità, ma permaneva il problema delle paludi.
Finalmente Lucca affidò la soluzione del problema a Bernardo Zendrini, che, attraverso un mirabile sistema di cataratte sul canale Burlamacca, riuscì ad imporre alle acque il flusso desiderato, eliminando la palude e creando i presupposti nel volgere di pochi anni per la scomparsa della malaria nella zona.
La bonifica della palude aveva però portato alla eliminazione delle relative piante palustri, che costituivano un valido scudo ai venti che in loro assenza sferzavano sui campi coltivati rovinando i raccolti. Fu così deciso di impiantare delle pinete, tuttora esistenti lungo gran parte del litorale.
Queste opere e l’incremento delle attività economiche legate all’ittica, ai cantieri navali ed alla realizzazione di una darsena, determinarono un sensibile aumento demografico.
Tra gli ospiti illustri che cominciarono a frequentarla per gli ormai famosi bagli al mare troviamo anche la sorella di Napoleone, Paolina Bonaparte Borghese, che nel 1822 la elesse a propria dimora.
Benché durante la seconda guerra mondiale abbia subito numerosi bombardamenti, Viareggio è tuttavia riuscita a conservare grande prestigio grazie anche all’organizzazione di eventi importanti come il famoso Carnevale.
Se si esclude la già citata Torre Matilde, il settecentesco Palazzo Bernardini, e pochi altri palazzi antichi, oggi Viareggio è completamente moderna, e ricca di edifici Art-déco e liberty. Gli esempi architettonici più interessanti sono i Magazzini Duilio 48, caratterizzati da una estrosa facciata curvilinea, Villa Argentina e la facciata del Bagno Malena.
A soli sei chilometri dalla città sorge Torre del Lago, oggi museo dedicato al musicista Giacomo Puccini, che vi soggiornò per quasi trent’anni, e del quale accoglie le spoglie, numerosi documenti e cimeli.