La città di Lucca sorge pochi chilometri a Nord di Pisa sulla riva sinistra del fiume Serchio, dove, secondo studi archeologici, furono per primi i Celti a fondare un villaggio di nome Luk.
Come il resto dell’area, la zona vede, in seguito, il fiorire della civiltà etrusca e l’affermarsi di quella romana che prima fa di Lucca una colonia nel 180 a.C. poi le accorda lo status di “Municipium” nel 90 a.C.
Dopo il crollo dell’impero di Roma e l’invasione dei Goti, saranno i Longobardi a determinarne un importante sviluppo stabilendovi una sede vescovile e provvedendo alla costruzione di numerose chiese. La città viene posta a capo del Ducato della Toscana che guiderà anche sotto l’Impero di Carlo Magno ed il Regno d’Italia fino ad accrescere la sfera di influenza politica su Fiesole e Firenze durante il marchesato di Adalberto I nei primi anni dell’XI secolo. Il forte sviluppo politico e culturale, associato con un senso pieno dell’identità comunale, porterà dapprima ad ottenere dall’imperatore Enrico II alcune concessioni per l’autonomia della città e poi alla costituzione di un vero e proprio libero comune intorno ai primi anni del XII secolo.
Il periodo successivo segna l’epoca di maggiore prosperità per la città di Lucca che, attraverso diverse forme di governo, cerca di mantenere sotto controllo le faide intestine che minavano la solidità del potere lucchese.
Tuttavia tanto i podestà, quanto le assemblee nominate dalle contrade, si dimostrano incapaci di mantenere il controllo della cittadinanza e vengono sostituite da una serie di Signorie aristocratiche rette dalle famiglie Faggiuola e Guinigi.
Nel 1316 d.C., e per poco più di un decennio, sale al potere Castruccio Castracani, che dopo aver allontanato da Lucca Uguccione della Faggiola, guiderà la città ad uno sviluppo economico tale da interferire con le politiche commerciali di Firenze.
Lo scontro militare, a quel punto inevitabile, avviene nel 1325 d.C. con la battaglia di Altopascio nella quale l’esercito lucchese travolge quello fiorentino; la vittoria, tuttavia, non determinerà la svolta sperata nella storia della Toscana, poiché i dissidi interni alla città ne renderanno debole il governo.
Nel 1369 d.C. infatti, Lucca sarà costretta a ricomprarsi dall’Imperatore Carlo IV la propria indipendenza pagando la cifra, tutt’altro che simbolica, di 100000 fiorini.
La guida della città, da allora e fino al 1799, viene amministrata separando il potere esecutivo da quello legislativo, affidando l’uno ad un Gonfaloniere e l’altro alle assemblee del Consiglio Generale e del Consiglio dei Trentasei.
Dopo il periodo napoleonico, durante il quale Lucca diviene sede di un principato, retto dalla sorella di Napoleone Elisa Baciocchi, con la restaurazione del 1815 la città viene affidata a Carlo Lodovico di Borbone e Maria Luisa di Borbone per poi unirsi nel 1860 al Regno d’Italia dopo un breve periodo sotto i Granduchi di Lorena.