Il comune di Pontassieve prende il suo nome dal ponte che collega Firenze con la Val di Sieve. Ha una popolazione di circa 20.000 abitanti e possiede importanti architetture come Palazzo Sansoni-Trombetta e la Pieve di San Giovanni a Remole.
Le prime notizie sul territorio risalgono alla dominazione dei da Quona, una famiglia che attesta la sua presenza nell’area fin dall’XI secolo. Alla fine del XII secolo la nobile famiglia opta per il trasferimento a Firenze. È un fenomeno, quello dell’urbanizzazione delle grandi famiglie rurali, che risponde all’esigenza di non perdere il proprio prestigio sociale. Quello, infatti, è il periodo durante il quale Firenze comincia ad estendere i suoi domini sul contado e ad intraprendere azioni per “domare” le antiche famiglie feudatarie delle aree rurali. Quindi, nel 1207 i da Quona decidono di trasferirsi e vendono al vescovado fiorentino quasi tutti i loro possedimenti.
L’odierna Ponatassieve viene da subito considerata un’area strategica della massima importanza, convincendo i Fiorentini della necessità di una sua fortificazione. È così che si sviluppa il castello di San Michele Arcangelo (o Castel Sant’Angelo), sorto alla fine del XIV secolo con lo scopo di diventare uno il principale punto di riferimento per l’amministrazione del territorio circostante. Tre delle quattro porte della fortezza sono ancora oggi visibili: a sud Porta Filicaia, a ovest porta Fiorentina e a est porta Aretina o dell’Orologio.
Con il passere degli anni, intorno all’importante Ponte sulla Sieve, che collega Firenze con il Mugello, il Valdarno ed il Casentino, sorgono numerose abitazioni e aggregazioni spontanee di botteghe e luoghi di commercio. Man mano che il centro si sviluppa, il nome Pontassieve si afferma gradualmente su quello di Castello di San Michele Arcangelo, a riprova dell’espansione del piccolo “mercatale”.
Il secolo nel quale si registra comunque una crescita decisiva è senza dubbio il XVIII. È all’epoca del Granducato dei Lorena che vengono aperte due nuove strade, una per il Casentino ed un’altra per la Romagna. L’intensificazione dei traffici porta a Pontassieve un incrememto sia economico che demografico, che trae ulteriore linfa dalla costruzione della ferrovia Firenze-Roma, nel 1859. L’importanza dello snodo ferroviario ha costituito anche un prezzo da pagare per Pontassieve. La città è stata infatti oggetto di pesanti bombardamenti durante l’ultimo conflitto mondiale.