Il comune di Stazzema, le cui origini si fanno risalire al III secolo a.C., si trova in provincia di Lucca, ad un’altitudine di 443 metri s.l.m. ed ha una popolazione di circa 3500 abitanti. All’interno del comune si possono ammirare chiesa di Santa Maria Assunta, il Museo Storico delle Resistenza e il santuario della Madonna del Piastraio.
Fino al X secolo il borgo di Stazzema è stato sotto il controllo diretto del vescovado di Lucca. Ceduto successivamente ai visconti Fraolmo, è divenuto poi uno dei centri dai quali i feudatari di Corvaia e di Vallecchia hanno dato battaglia alla Repubblica Lucchese fino alla metà del XIII secolo. Dal 1254, infatti, Lucca sancisce il suo predominio sulla zona.
Nel 1484 Firenze subentra a Lucca e Stazzema entra a far parte del Granducato di Toscana. All’interno di esso diviene capoluogo di vicariato nel 1776, quando ai Medici sono subentrati gli Asburgo-Lorena. Fino ad allora Stazzema componeva con Forte dei Marmi, Seravezza e Pietrasanta un unico vicariato, recentemente ribattezzato della “Versilia storica”. Nel 1860 entra a far parte del Regno d’Italia attraverso un Plebiscito.
La sua posizione, a ridosso delle Alpi Apuane, ha fatto di Stazzema uno dei nuclei territoriali dove si è organizzata la resistenza partigiana contro l’occupazione nazifascista. Martoriato già dai bombardamenti, il comune è stato teatro di una delle stragi più efferate operate dai nazifascisti nella Toscana. Il 12 agosto del 1944 le SS comandate da Reder massacrano più di cinquecento civili, tra i quali quaranta bambini, nella località si Sant’Anna di Stazzema.
L’episodio, commemorato ogni anno dagli abitanti del comune, ha fatto di questo piccolo centro uno dei luoghi simbolo della lotta contro il fascismo in Italia. Nel 1991, pertanto, proprio a Sant’Anna viene inaugurato il Museo Storico della Resistenza, dal quale ci si può recare al Monumento-Ossario dove sono depositate le spoglie dele 560 vittime della strage del 12 agosto.